Nei post precedenti abbiamo parlato della necessità di essere organizzate. Di quella di essere creative. Abbiamo citato alcuni trucchi “salva tempo” per le emergenze (come JobSlot). Ora vediamo un altro antichissimo ma fondamentale strumento per la mamma freelance: il passaparola. Che sia reale o virtuale (usate a più non posso Facebook e Twitter per scovare informazioni), il passaparola è utile alla mamma freelance libera professionista che è libera in tutto, tranne che nel perdere tempo.
Dove iscrivere il pupo al nido/asilo/elementari? È valida quella scuola di nuoto? Il servizio di consegna di frutta&verdura a domicilio funziona? Siate realistiche: non avete il tempo di “testare” e giudicare di persona tutte le possibilità prima di scegliere la migliore opzione per il vostro pargolo. Dovete dunque servirvi di “amiche sentinelle”, opportunamente selezionate (perché di loro vi fidate, perché avete gusti o opinioni simili, etc etc) e seguire le loro indicazioni. Io, ad esempio, solo sentendo i (tragici) racconti sugli asili della zona, ho evitato di andare all’open day perché già convinta a non iscrivere mia figlia: in due ore di colloquio con un altro soddisfacente asilo, ho risolto la questione. Idem per la scuola di nuoto. Idem per la spesa. Il passaparola aiuta a pre-selezionare, e ci fa risparmiare un sacco di tempo.
In periodi di forte stress, andrebbe applicato a più non posso anche sul lavoro: dove si trovano spazi comodi e adeguati per un ufficio temporaneo? (Ad esempio, quelli di Co-wo, c’è una rete in tutta Italia di uffici di coworking che potrebbero essere un’ottima soluzione per una mamma free-lance, con conseguente risparmio economico). Chi ci può aiutare con la fatturazione? Gruppi su LinkedIn e vari business social media sono utilissimi per questo. Siete a corto di clienti? Volete affrontare nuove sfide? Imparate a fare rete (Mamma&Lavoro è un ottimo strumento per questo!): scoprirete che ci sono molte mamme freelance libere professioniste cui chiedere consigli o con cui confrontarsi.
Chi comincia a farsi sentire e a raccontarci un po’ di sé?