Arriva il Natale, e con esso anche i regali per i più piccoli e i tanti genitori che la notte del 24 dicembre si danno da fare come fossero per davvero Babbo Natale.
Prima della nanna sono molti i bambini che lasciano al tanto atteso Babbo Natale biscotti e latte da condividere con le renne che trainano la sua slitta e che sono in fremito per i regali che troveranno la mattina dopo sotto l’albero.
I bambini sono curiosi, vogliono sapere come fa ad entrare in casa Babbo Natale, come fa a non fare rumore con la sua slitta, come fa a girare tutto il mondo in una sola notte, ecc e tutto questo incrementa la magia del Natale!
I genitori, invece, sentono la stessa magia? Si sentono “preparati” di fronte alle tante domande dei loro bimbi? Hanno paura di far scoprire loro che Babbo Natale non esiste o non sanno come dirglielo?
Perché non provare a lasciarsi coinvolgere nella fantasia dei più piccoli e a pensare che, anche se Babbo Natale in persona non esiste, il senso magico del Natale è nell’aria per davvero?
Una volta ho incontrato una famiglia dove i grandi non hanno mai detto ai loro bambini che Babbo Natale non esiste, dove qualcuno la notte di Natale si è sempre alzato di nascosto per portare i regali a tutti gli altri e per godersi una tazza di latte caldo e qualche dolcetto.
Ammiro questa famiglia dove gli adulti sono riusciti a trasformare le fantasie dei piccoli su Babbo Natale nell’esperienza della magia del Natale che, invece, esiste veramente!
I genitori, in questo caso non hanno detto ai loro bambini che Babbo Natale non esiste, ma li hanno coinvolti nel gioco di diventare loro stessi Babbo Natale nella notte del 25 Dicembre.
Il papà, per esempio si faceva aiutare dal figlio più grande a disporre i regali sotto l’albero, a non fare rumore e a mostrare stupore quando ci si svegliava la mattina e si scopriva la magia!
A sua volta è stato poi il figlio maggiore a “nominare” Babbo Natale il fratellino una volta cresciuto e così Babbo Natale non è mai scomparso, non è mai stato necessario dire nulla, perché quello che si trasformava era lo spirito del Natale, che dalle vesti di signore vestito di bianco e rosso prendeva quelle della gioia che si respirava in famiglia.
Questa storia vuole dare un consiglio a tutti i genitori che non sanno cosa fare di fronte alla non-esistenza di Babbo Natale: non è necessario dire che Babbo Natale non esiste se si riesce a trasformare questa fantasia in qualcosa di più profondo come un rituale che trasmette la magia di condividere.
Il mio augurio, quindi, è che questo Natale tutti sentano di vivere lo spirito del Natale, imparando dai più piccoli mentre gli insegniamo a crescere.
Sara Perona, Dott. ssa in Scienze e Tecniche Psicologiche.