Intervista a Francesca Terzaghii

Intervista a Francesca Terzaghii

stacks_image_10403 Incontro Francesca Terzaghi, mamma della piccola Giulia e giovane donna manager che ricopre il ruolo di Direttore Marketing in DEBORAH Group, in azienda da circa 11 anni e un team di 10 persone.
DEBORAH Group è una realtà tutta italiana, azienda familiare con più di 100 anni di storia e ad oggi alla quarta generazione.
Il gruppo fattura poco più di 100 milioni di euro e nel 2009 ha venduto quasi 40.000.000 di pezzi.
Il mercato principale è l’Italia, ma DEBORAH Group distribuisce i suoi prodotti in oltre 40 Paesi nel mondo.
Proprietaria di vari marchi cosmetici, con il marchio Deborah Milano nel makeup è leader in Italia a volume e a valore.
Oltre ai marchi di proprietà, DEBORAH Group sviluppa diverse linee cosmetiche per Private Label e distribuisce marchi prestigiosi come Max Factor in Italia.

M&L- Francesca, grazie per averci incontrato. Ci piacerebbe sapere qual'è la tua testimonianza di mamma con un ruolo impegnativo. Quale è stato il tuo percorso professionale ?

Ho cominciato a lavorare quando ancora ero all’Università. Non volevo laurearmi ed essere completamente a digiuno del mondo del lavoro. Dopo la laurea ho conseguito un Master, senza mai abbandonare il lavoro.
Il mio obiettivo era entrare nel marketing, possibilmente di un’azienda che avesse lo sviluppo prodotto al suo interno.
Per una casualità ho iniziato nel mondo dell’editoria specializzata in cosmetica: mi occupavo di commerciale e gestivo il budget pubblicitario di un portfolio clienti. In questo modo ho iniziato a conoscere e ad apprezzare il mondo a volte effimero della bellezza….
Da lì il passo è stato breve.
Ho fatto il salto della barricata (fino a quel momento avevo assistito solo come spettatrice ai lanci prodotto dei clienti che gestivo) e mi sono ritrovata Product Manager in un’azienda di profumi. Finalmente cominciavo a dedicarmi davvero alla mia passione: sviluppare prodotti cosmetici.
Dopo qualche anno sono stata contattata da DEBORAH Group per un posto di Responsabile Marketing della Divisione Private Label. Ed è cominciata la mia avventura nel makeup.
In DEBORAH Group ho ricoperto diverse cariche, tra le quali Responsabile Marketing della filiale francese, esperienza che mi ha permesso di vivere 2 anni a Parigi.
Ho avuto la responsabilità dello sviluppo prodotto di tutti i marchi aziendali fino ad essere nominata Direttore Marketing nel 2009.

M&L-Il tuo è un lavoro che spesso ti porta a viaggiare e a gestire eventi per la tua azienda. Come riesci a conciliare il lavoro e la famiglia ?

In effetti non è facile.
Le ore di sonno sono ridotte al minimo indispensabile. Ho la fortuna di avere una buona resistenza fisica allo stress e alla mancanza di sonno.
Cerco di limitare il più possibile le trasferte di lavoro per restare vicino a Giulia. Tuttavia ammetto di avere un marito fantastico che si occupa di Giulia in modo impeccabile durante le mie assenze. Questo mi permette di essere davvero tranquilla quando non sono a casa.
Quando sono a Milano i ritmi sono frenetici: sveglia alle 6.45, colazione, Giulia da preparare insieme alla sottoscritta e via di corsa in macchina per arrivare al nido. Purtroppo abito dalla parte opposta della città rispetto a ufficio e nido: ho scelto un nido vicino all’azienda per lasciarvi Giulia il minor numero di ore possibile. In questo modo perlomeno stiamo insieme durante i tragitti da e verso casa. Sono momenti nostri nei quali chiacchieriamo della giornata e cantiamo tante canzoncine. Appena lasciata Giulia entro nel “frullatore” dell’ufficio: non stop fino alle 18.30 quando corro a prenderla al nido. Dalle 18.30 fino a quando Giulia non si addormenta cerco di staccare la spina del cervello dal lavoro e di dedicarmi completamente a lei. Poi però accendo il computer e finisco quello che non sono riuscita a terminare in ufficio: dovendo uscire alle 18.30 per prendere Giulia spesso mi porto il lavoro a casa e spengo il computer a notte fonda...

M&L-Quali sono state le situazioni più difficili da gestire dal momento che hai deciso di diventare anche mamma?

Di sicuro quando sono rientrata in ufficio dopo la maternità. Ho ripreso a lavorare quando Giulia aveva 9 mesi e riabituarmi ai ritmi frenetici non è stato semplice, anche se in effetti non ho mai smesso di lavorare anche durante la maternità. Tuttavia lavorare da casa è tutta un’altra cosa…molto meno stressante!!
M&L-Qualcosa che rifaresti diversamente se potessi tornare indietro ?

A dire la verità nulla: sono contenta ed appagata del mio lavoro anche se è stressante e sono immensamente felice di avere Giulia, vero ed autentico motivo di vita: tutto sommato vedere che riesco a gestire tutto mi rende particolarmente orgogliosa e mi da la forza di andare avanti giorno dopo giorno.
M&L-Francesca, un consiglio alle donne che non vogliono rinunciare alla maternità e al lavoro e uno alle aziende in generale perché rendano il contributo delle donne/mamme in azienda un plus?

Alle mamme dico che conciliare maternità e carriera è possibile. Di certo faticoso ma fattibile.
Ovvio che occorrono alcuni ingredienti di base: un marito che ti appoggia e ti aiuta nella vita quotidiana e nella gestione dei bimbi, una discreta resistenza fisica allo stress, una buona dose di ottimismo. Vedere sempre il bicchiere mezzo pieno aiuta molto!
Sono assolutamente convinta che una mamma realizzata ed appagata sia molto più presente ed affettuosa con i propri figli piuttosto che una mamma frustrata: meglio stare meno ore con il proprio bambino durante la giornata ma dedicargli veramente un tempo “qualitativo”, piuttosto che stare con lui tutta la giornata senza però prestargli davvero l’attenzione di cui ha bisogno.
Per questo penso che sia fondamentale staccare veramente la spina del cervello dal lavoro quando si trascorre del tempo con il proprio bambino.

Alle aziende dico di essere tolleranti e comprensivi con le mamme: nel mio caso in azienda tutti sanno che dopo le 18.30 io non sono più disponibile. Quindi evitano di organizzare riunioni nel tardo pomeriggio salvo rare eccezioni. Tuttavia sanno anche con certezza che gli impegni di lavoro e le scadenze vengono sempre rispettati e sono abituati a vedersi arrivare mie mail nel mezzo della notte. Deve esserci un chiaro e trasparente DO UT DES: la mamma deve comportarsi professionalmente e l’azienda deve rispettare gli impegni familiari della mamma. Mai approfittarsene da entrambe le parti.
L’azienda può trarne grandi vantaggi: le donne che sono anche mamme sono molto più portate ad affrontare i problemi lavorativi dando le giuste priorità, senza ingigantire né sottovalutare l’entità del problema stesso. Di sicuro sono molto più tolleranti verso i colleghi e meno portate all’affermazione del proprio ego.

Grazie ancora Francesca per averci raccontato la tua storia di successo, che sicuramente è guidata anche da una forte passione per il tuo lavoro.

Buon proseguimento!

Facebooktwitterlinkedininstagramflickrfoursquaremail

Nessun commento ancora

Lascia un commento