Nell’ultima puntata della rubrica (è passato un po’ di tempo, vero?, tutta “colpa” della mia secondogenita….) abbiamo parlato dell’importanza del passaparola. Oggi vorrei soffermarmi invece sull’importanza della Rete.
di Francesca Amé
Ho messo la maiuscola perché la rete come la intendo io, davvero utile a una mamma libera professionista freelance , deve avere alcune caratteristiche. Altrimenti non funziona: rischia di imbrigliarci, anziché salvarci.
Off line. Per poter essere mamma e donna freelance che lavora in proprio è strategicamente importante crearsi una rete “reale” di persone su cui poter contare. Saranno il sostegno, il volàno, l’àncora, il rifugio, a seconda delle occasioni. Per rete reale intendo innanzitutto una rete di amiche (vere) disposte a qualche piccolo favore in momenti di emergenza (ritiro del pupo dal nido/asilo in caso di ritardo, aiuto nel fare la spesa, nel condividere l’accompagnamento alle varie attività sportive o nel week-end se si è prese col lavoro). Una rete di amiche-solidali (meglio se in condizioni simili alle vostre, chi è freelance capisce meglio le emergenze dell’ultimo secondo rispetto a chi non lavora o a chi è abituata a tempistiche più da ufficio) è fondamentale. Va da sé che tra queste amiche-sodali possono (meglio, devono) esserci anche almeno un paio di amiche che facciano una professione simile alla vostra: ne si trarrà reciproco beneficio (vuoi mettere poter parlare dei propri progetti lavorativi mentre si aspetta che i pargoli finiscano il corso di nuoto?).
Ho messo la maiuscola perché la rete come la intendo io, davvero utile a una mamma libera professionista freelance , deve avere alcune caratteristiche. Altrimenti non funziona: rischia di imbrigliarci, anziché salvarci.
On line. Internet è un indispensabile strumento per la mamma freelance. Ne abbiamo parlato già varie volte: semplifica le ricerche, mette in contatto i talenti, aiuta persino a trovare lavoro (come abbiamo visto con JobSlot). Una mamma freelance deve saper sfruttare al meglio questa rete virtuale, tenendo bene a mente che non potrà mai sostituire quella fisica. In rete potrete trovare amiche utili a suggerirvi un prodotto che cercate (o un libro da leggere ai vostri piccoli), ma anche persone con cui fare business.
Inutile che elenchi qui tutti i social network utili. Suggerisco comunque un’occhiata ai post, sempre aggiornati, di Mamma&Lavoro e alle varie rubriche: non è tempo perso. Ecco, il tempo. Alla rete on line è bene non dedicare più del 10 per cento della propria giornata lavorativa, altrimenti si rischia l’effetto dispersione. Meglio concentrare tempo ed energie sulla rete off line (se avete un’ora libera, ritirate voi oggi il bimbo della vostra amica dal nido, cosicché quando sarete più prese sarà lei a farvi il favore…).
Family&Co. Ogni mamma freelance dovrebbe poter contare su una rete familiare aperta e disponibile, soprattutto consapevole che i suoi orari non sono quasi mai canonici. Se avete dei nonni, coinvolgeteli nei vostri progetti: sapendo ciò cui state lavorando (ad esempio che tra tre settimane avete una consegna ineludibile) capiranno meglio perché lasciate loro il bambino qualche ora in più. Renderli partecipe della vostra vita professionale, inoltre, li aiuterà a vivere con maggiore responsabilità anche il loro ruolo di fondamentale supporto nell’educazione dei vostri figli, quando voi non potete essere presente. Una buona rete di supporto non può fare a meno di qualche risorsa “di emergenza”. Sul fronte baby-sitter, per esperienza personale meglio scegliere qualcuno di giovane e più flessibile con gli orari (una universitaria, magari che studia psicologia o scienze della formazione, sarebbe l’ideale).
Marito/compagno: ehi sì, deve esserci anche lui nella rete. Non bisogna aver paura di chiedere al proprio marito o compagno uno sforzo in più nella gestione della “cura” della famiglia quando si è sotto pressione. Chi lavora come freelance vive costantemente sull’altalena: ci sono giornate tranquille e altre in cui si fa letteralmente fatica a respirare. Non abbiate paura a chiedere aiuto: siete una mamma-freelance, non un’attrice in prova per il ruolo di Wonder Woman!