Mamma & Lavoro

mamme e lavoro

mamma-papa-figlio-lavoroOrmai lo abbiamo capito, in Italia il ruolo della mamma che lavora è veramente difficile.
Continuano a ripetercelo le indagini dell’ISTAT e i dati macroeconomici che ogni fonte di informazione ci comunica. La presenza femminile ai vertici delle imprese italiane è limitata, e sopratutto, come dalle ultime statistiche del 2010, in calo.L’ultimo rapporto annuale dell’ISTAT ha messo in luce un paradosso, le leggi fatte per tutelare le donne si sono dimostrate alla fine controproducenti, allontanando le stesse madri dal mondo del lavoro. Alessia Mosca, nel suo libro (Senza una donna, add editore) dice che la maternità è il vero ostacolo alla conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare. Paradossalmente ogni volta che si parla di politiche di sostegno alla maternità si finisce per sottointendere che le donne-madri sono soggetti deboli (e quindi da aiutare).
Ma non deve essere così.

L’unica strada percorribile è quella di rivoluzionare il ruolo delle donne e degli uomini nel mondo del lavoro e nella famiglia. Ma questo comporta anche scelte importanti.
Le aziende sono in grado di valutare l’operato dei propri dipendenti in base ai risultati raggiunti e non al tempo passato a scaldare la sedia in ufficio? Sono in grado di capire che la flessibilità non significa riduzione di produttività?
Le donne, d’altro canto, sono pronte a perdere il ruolo di regine della casa (e della famiglia)? Sono poi in grado di affrontare una intensa giornata lavorativa, magari quando il proprio figlio è con la febbre, a casa, con il papà? Ve la sentite voi mamme o future mamme di mettere in gioco il vostro contratto per essere giudicate sugli “obiettivi” raggiunti, in cambio di maggiore flessibilità?
E i papà, sono disposti a mettere in gioco la propria carriera allo stesso modo? Siete in grado di spiegare ai vostri superiori che la vita familiare è importante e che volete viverla? (e per questo non parteciperete alla cena di lavoro?).
In Inghilterra, ad esempio, sta diventando “normale” per i papà prendersi il congedo di paternità (paternity leave) per stare vicino alla mamma e al bebè nei giorni del rientro a casa dopo il parto...e la stessa cosa succede in altri paesi europei.
Siamo pronti anche noi?
E’ una rivoluzione, necessaria, irrinunciabile.
Cosa ne pensate?

Mamma&Lavoro

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