Le donne in India stanno cominciando a seguire la direzione che le donne del mondo occidentale hanno preso più di ottanta anni fa, chiedendo l’eguaglianza dei diritti con gli uomini. Tuttavia, è sempre più evidente che esistono numerose difficoltà nell’applicare il metodo femminista occidentale alla loro cultura religiosa e alle loro tradizioni.
Le donne si sforzano di essere indipendenti al pari degli uomini. Ma, il sistema delle caste, i costumi religiosi, la presenza degli uomini nella politica impediscono questi cambiamenti.
Malgrado la modernizzazione,lo status delle donne indiane è rimasto bassissimo e svalutato anche nel 20 ° secolo.
GargiChakravarty della Federazione nazionale della Indiana donne ha dichiarato nel 1990 che "le ragazze sono visti dai genitori come un peso".
Ma qualcosa si sta lentamente muovendo e questa mostra vuole documentare ciò.
Questa mostra presenta oltre 130 immagini scattate da 6 fotografi dell’agenzia Magnum che hanno ricevuto il compito di fotografare, nelle sue diverse forme, la forza delle donne indiane capace di cambiare e rivoluzionare il paese.
Il circolo vizioso, fatto di impedimenti culturali, religiosi ed economici, entro il quale la donna era da troppi anni intrappolata, comincia a interrompersi in un processo lento ma dirompente così come le fotografie in mostra testimoniano. Un processo, è bene ricordarlo, non limitato alle fasce più ricche ed occidentalizzate ma che coinvolge tutte le donne del continente indiano.
Un punto di partenza può essere individuato nell’educazione. Nelle fotografie delle nuove generazioni scattate da Olivia Arthur (Imaging a different future) nei centri di Bangalore e Misore, si dimostra come ora le donne possano accedere a strutture di eccellenza per la ricerca un tempo riservate solo agli uomini e che, d’altro canto, possano realizzarsi diventando artiste, dj o musiciste.
E’ stata sicuramente la possibilità di studiare che ha permesso ad alcune donne di raggiungere posizioni importanti e di prestigio: imprenditrici, direttrici d’azienda, scrittrici e attiviste diventate per la società indiana delle vere e proprie icone. Raghu Rai (The heart of India) le ha incontrate, riuscendo a superare le difficoltà iniziali di chi, abituato alla street photography, si è dovuto adattare alle esigenze dei soggetti fotografati, e lo ha fatto restituendo scatti pieni di ammirazione per queste donne dallo sguardo fiero e carico di energia.
Patrick Zachmann (Empowerment at the grassroots) ha invece incontrato un altro tipo di donne al potere. Dal 1992, grazie ad una modifica della costituzione, il 33% delle panchayats, le assemblee locali che amministrano i villaggi, deve essere formato da donne e le immagini di Zachmann ce le mostrano impegnate nell’amministrazione della propria comunità e al contempo,dedite a seguire la famiglia e il proprio lavoro.
Oltre al diritto allo studio, anche il diritto al lavoro gioca un ruolo fondamentale in questa metamorfosi. Nel mondo occidentale una donna autista ormai non stupisce più, ma per lungo tempo vedere le donne occupare posizioni per tradizione riservate agli uomini, significava una rottura. Alex Webb (Women driving change) ha conosciuto donne di Mumbai e Delhi che sono riuscite a riscattarsi grazie al lavoro di tassiste, di agenti di sicurezza: mansioni riservate alle donne ma anche rivolte esclusivamente ad altre donne che possono così usufruire di questi servizi.
Il cinema di Bollywood è conosciuto in tutto il mondo, ma la chiave di lettura che ci offre Alessandra Sanguinetti (Behind the scene) è diversa: le donne non sono più solo le protagoniste dei lungometraggi ma ormai sono anche parte fondamentale dell’industria cinematografica. È una donna uno dei registi più apprezzati, sono donne i tecnici del suono, responsabili di casting, cameramen. Le fotografie del reportage lasciano trapelare il rispetto per queste figure e la professionalità con la quale le donne affrontano il loro lavoro.
A questo progetto e a questa mostra spetta quindi il compito di sfatare tanti luoghi comuni e di far conoscere la faccia di nuova India in continua evoluzione.
Le donne indiane hanno il potere di cambiare il loro paese e lo stanno facendo.
«Abbiamo voluto mostrare un altro volto dell'India: e le donne sono un eccellente punto di vista», dice la curatrice della mostra Aurette Leroy. «Rispetto all'Occidente qui tutto procede più lentamente, le donne sono più discrete e forse più furbe di noi, avanzano a piccoli passi, senza gridare. La cultura indiana è molto tollerante, capace di integrare il passato per arricchire il futuro, sintetizzare verità complementari senza sbattere la porta in faccia alla tradizione. Per questo qui il cambiamento è un fiume tranquillo. Che avanza implacabile».
Il futuro dell’India sta crescendo nelle mani delle donne
Martine Franck
INFORMAZIONI: Dal 26 maggio (vernice mercoledì 25 alle 18.30) al 19 giugno, Spazio Forma, piazza T.L. Caro 1, ingresso 7,50 euro
Biblio
http://events.magnumphotos.com/exhibition/women-changing-india
http://www.formafoto.it/_com/asp/page.asp?g=m&s=c&l=ita&id_pag={ABE81283-A5F8-498A-90A0-15A8C09F273D}
http://www.forachangingworld.com/women-changing-india/
http://milano.corriere.it/milano/notizie/arte_e_cultura/11_maggio_24/india-rivoluzione-tranquilla-190713656840.shtml






