Affrontiamo oggi il delicato argomento della sicurezza per chi lavora come Baby Sitter. Quando svolgiamo questo lavoro siamo tutelate? Se, per caso succede qualcosa al bambino che stiamo accudendo, chi ne risponde, anche economicamente? Al parchetto, in casa, mentre lo portiamo in macchina, tutte queste sono situazioni di vita quotidiana che comunque vedono la Baby Sitter esposta a dei rischi professionali che devono essere noti.
La prima copertura assicurativa la fornisce l’INPS, in quanto il lavoro della Baby Sitter rientra a pieno titolo nella categoria dei lavoratori domestici, definiti dall’INPS come “coloro che prestano un’attività lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro”. Tuttavia molto spesso, le Babysitter, specialmente le più giovani e alle prime armi, fanno questo lavoro in nero e quindi non sono minimamente tutelate nella loro sicurezza durante il lavoro (dati Censis indicano una percentuale di Baby Sitter in nero intorno al 70%).
Fate molta attenzione a questa situazione perché non avere una copertura assicurativa (oltre che non essere in regola con L’INPS) vi espone a dei rischi molto elevati. Qualora capiti qualcosa al bambino che accudite, ne risponderete in prima persona e sia l’aspetto morale (immaginate un danno permanente o peggio) che quello economico possono essere pesantissimi.
Come fare quindi? Anzitutto esigete di essere messe in regola. L’essere in regola come in un nostro precedente articolo evita sanzioni amministrative e civili che possono andare dai 1500 ai 12.000 Euro, escludendo contributi arretrati e interessi passivi cumulati. Al tempo stesso la regolarizzazione del vostro lavoro permette al datore di lavoro di avere sgravi fiscali (fino a 1500 Euro di contributi) ma soprattutto vi mette in sicurezza di fronte a qualunqe evento avverso vi possa capitare.
Un’assicurazione integrativa/sostitutiva? Può avere senso anche se, nel momento in cui succedesse qualcosa, in assenza di un regolare contratto tra Baby Sitter e genitori, potrebbe risultare complicato dimostrare quale era il vostro ruolo con il bambino nel momento di un eventuale incidente. Inoltre in Italia, esistendo l’INPS, è difficile trovare una compagnia assicurativa che si affianchi a quella statale. Abbiamo provato a cercare dei Broker assicurativi che proponessero delle polizze assicurative ma il discorso poi si è rivelato complesso ed oneroso.
Nella pratica quotidiana i momenti in cui sono maggiori i rischi per una Baby Sitter sono:
- In cucina durante la preparazione dei pasti
- Nei trasporti e negli spostamenti (in macchina, quando si attraversa la strada e nell’uso dei mezzi pubblici)
- Al parco, quando i bambini giocano tra loro
Questi sono i momenti di maggiore esposizione al rischio (almeno da un punto di vista statistico) per la sicurezza del bambino e della Baby Sitter che lo accompagna.
Infine, per svolgere il lavoro di Baby Sitter in sicurezza è necessario essere formate ed avere competenze specifiche nel primo soccorso pediatrico.
Ormai in Italia è possibile seguire praticamente ovunque dei corsi di Primo Soccorso e al tempo stesso sarebbe utile affiancarvi anche un minimo di formazione psico pedagogica per interagire correttamente con i bambini.
Perciò, per la vostra sicurezza e professionalità, convincete il vostro datore di lavoro a mettervi in regola e in più chiedetegli di farvi partecipare a questi corsi.
Sarete delle baby sitter in regola, brave e sicure!