Sono una mamma, una mamma come tante alle prese con famiglia, bambini (6 anni e 10 mesi) da accudire e un lavoro che, da quando sono diventata Mamma è in continua trasformazione.
Ho sempre investito molto sul lavoro e sulla professione cercando di affrontare sempre tutto con grande dedizione e questo, devo ammetterlo, è sempre stato riconosciuto e apprezzato. Ma un giorno, scopro di essere incinta, un evento tanto atteso che entusiasma me e mio marito.
Divento mamma…qualcosa che cambierà per sempre la mia vita di donna e di professionista…Perché direte voi! Perché da quel momento io inizio a essere considerata una risorsa sulla quale non si può più fare affidamento e inizia una sottile pressione psicologica che mi fa sentire “diversa”, ma vado avanti cercando di godermi il momento. Faccio formazione alle 2 persone che mi sostituiranno durante il periodo di congedo di maternità immaginando per me un ritorno piuttosto “morbido”.
Rientro dopo 6 mesi dalla nascita della mia bambina e sorpresa! I miei nuovi responsabili detti “coordinatori”, le 2 persone a cui ho fatto formazione prima di andare in congedo saranno i miei nuovi Capi (poco importa se io sono da 10 anni in azeinda e sono ancora nella stessa posizione!) e il mio ruolo verrà leggermente rivisto o semplificato.
Come mi sento? Ho provato tanta rabbia …non lo nego, ma oggi, a distanza di qualche anno e dopo la nascita del mio secondo bimbo sto iniziando a pensare di voler cambiare qualcosa nella mia vita, di tirar fuori da quel cassetto il mio piccolo sogno, dargli una possibilità e darla anche a me stessa. Voglio davvero pensare che ci sia ancora per me la possibilità di cambiare pelle e fare una cosa davvero appassionante.
Allora inizio a condividere l’idea, a prendere spunti da donne che hanno fatto il salto prima di me e cerco di capire cosa mi serve davvero per partire con il piede giusto. Ora ho le idee molto più chiare e mi sento pronta.
Beatrice (una mamma)